venerdì 17 ottobre 2008

La Città dei Sogni: nella vita e a teatro tutto è possibile



Va in scena La Città dei Sogni, una produzione teatrale che racconta del quartiere fiorentino dell’Isolotto.
L’appuntamento è per sabato 8 novembre alle ore 21.15, presso l’Arena Teatro Cinecittà della Casa del Popolo “Fratelli Taddei” di Firenze, in Via Pisana 576.

La rappresentazione, a cura dell’Ass. Cult. Dietro le Quinte è promossa dalla Cooperativa Il Villaggio dei Popoli e dall’Associazione Il Villaggio dei Popoli Onlus, con il patrocinio del Quartiere 4 e del Cesvot.
Un’iniziativa importante, alla quale partecipano gli assessorati alla Partecipazione Democratica e ai Nuovi Stili di Vita e al Terzo Settore e No Profit, Cristina Bevilacqua e Lucia De Siervo, presenti all’evento, assieme al Presidente del Quartiere 4, Giuseppe D’Eugenio.

Sorto negli anni cinquanta, il quartiere dell’Isolotto è stato amato e odiato allo stesso modo dai suoi stessi abitanti, che hanno visto nelle sue “quattro case” chi la salvezza, chi il paradiso e chi la disperazione della miseria e dell’emarginazione.

La Città dei Sogni, così la chiamava Giorgio La Pira, il Sindaco Fiorentino al quale si deve la nascita del quartiere, è l’esempio scelto dall’Ass. Cult. Dietro le Quinte e dal Villaggio dei Popoli per parlare di quell’umanità che non vuole rassegnarsi allo stato delle cose e che si impegna, si prende cura, si attiva affinché le cose prendano la giusta direzione: ciò che oggi è definito “cittadinanza attiva e responsabile” e che allora era solidarietà, voglia di riscatto e di pari diritti.

L’Ass. Cult. Dietro le Quinte ha deciso di dedicare La Città dei Sogni a tutti coloro che con la loro vita hanno contribuito a scrivere la Storia del quartiere.

sabato 9 agosto 2008

La città dei sogni



La Città dei Sogni è una produzione teatrale che racconta del quartiere fiorentino dell’Isolotto.
Sorto negli anni cinquanta, in una periferia di Firenze ancora campi e distese di fango, è stato teatro di vite, storie, passioni e fermenti. Amato e odiato allo stesso modo dai suoi stessi abitanti, che hanno visto in queste quattro case chi la salvezza, chi il paradiso e chi la disperazione della miseria e dell’emarginazione.

La Città dei Sogni, così la chiamava Giorgio La Pira, il Sindaco Fiorentino al quale si deve la nascita del quartiere, è l’esempio scelto dalla Compagnia Dietro le Quinte per parlare di quell’umanità che non vuole rassegnarsi allo stato delle cose e che si impegna, si prende cura, si attiva affinché le cose prendano la giusta direzione: ciò che oggi è definito “cittadinanza attiva e responsabile” e che allora era solidarietà, voglia di riscatto e di pari diritti.

Una città nella città con le sue mille case e casine e mille storie da narrare di bambini, di operaio, di anziani, di prete, ognuna con al centro La Città dei Sogni.

lunedì 21 luglio 2008

Cos'è e chi siamo



La compagnia teatrale Dietro le Quinte nasce dall’interesse verso i cambiamenti della Società e dalla “voglia” di narrarli da parte di un gruppo di ragazzi.

Il paradigma alla base di ogni spettacolo segue quello proprio del teatro di ricerca, dove un peso consistente è dato dalla stesura drammaturgica dei testi, alla ricerca accurata dei fatti e degli avvenimenti.

La raccolta delle informazioni è quindi la fase preliminare e imprescindibile del lavoro della compagnia e impegna il gruppo in una continua attività di ricerca attraverso interviste a testimoni, consultazione di dati di archivio, filmati, testi ed ogni singola traccia che sia rimasta a testimonianza del fatto di interesse.

I temi affrontati sono vari e molteplici così come è diversificato al suo interno il gruppo che compone la compagnia.

I protagonisti della vita dell’Associazione si sono formati presso il Dams o in scuole di teatro di notevole rilevanza nel territorio toscano, come i Chille della Balanza di San Salvi; ma sono anche ragazzi coinvolti e determinati che si impegnano in compagnie locali che affrontano i temi più disparati, dal vernacolo alla commedia, al dramma puro.

A supporto degli attori e sinergicamente a questi stanno le professionalità provenienti dagli studi artistici e scenografici, sociologici, storici e della comunicazione, nonché tecnici del suono e della luce.

Una “multiculturalità” di esperienze per leggere tra le righe con mille occhi diversi e raccontare con mille lingue per mille persone.